Fin dall’antichità la conservazione e il trasporto del vino (e dell’olio) venivano effettuati tramite appositi contenitori in terracotta e legno: gli orci e le botticelle. A partire dall’età moderna si assiste, in Toscana, ad una vera e propria “rivoluzione”: i contenitori in terracotta e legno vengono progressivamente abbandonati, sostituiti da fiaschi e damigiane in vetro.
La larga diffusione di contenitori in vetro – più igienici, leggeri e facilmente trasportabili dei contenitori in terracotta e legno – fu resa possibile dal perfezionamento delle tecniche di fusione del vetro che vedono come protagonisti alcuni fra i più importanti centri della Val d’Elsa: è a Montaione, Gambassi, Empoli che hanno la proprie botteghe numerosi maestri vetrai molti dei quali richiestissimi dalla Corte Granducale di Firenze.
Il nostro percorso inizia da Empoli dove incontriamo il Museo del Vetro (MUVE): il museo è ospitato nell’antico Magazzino del Sale, costruito nella seconda metà del XIV secolo nel centro di Empoli per stivare e distribuire il sale proveniente dalle saline di Volterra.
Il Museo del Vetro è tappa d’obbligo per chi vuol comprendere la storia di buona parte della Val d’Elsa, attraversata dalla Via del Sale (proveniente da Volterra) e ricca di tutte quelle materie prime necessarie alla produzione del vetro. Vino e vetro, in Toscana, sono due elementi inscindibili: la produzione del vetro verde “buffato” (dal verbo “buffare” che significa “soffiare”) tipico della Val d’Elsa è fortemente legata allo sviluppo della produzione e del commercio del vino che in Toscana tocca punte molto alte fra la metà del XIX e la metà del XX secolo (quando nascono e si sviluppano le più importanti vetrerie valdelsane); l’evoluzione della tecnica vetraria, a sua volta, ha dato un grande contributo al miglioramento della qualità del vino (si pensi, come esempio, all’invenzione del “colmatore da botte”) garantendo una più duratura conservazione e una più agevole trasportabilità del prezioso liquido. La storia del vetro arriva ad abbracciare gli anni del dopo guerra e del boom economico, anni nei quali le vetrerie di Empoli e della Val d’Elsa esportano i propri prodotti in tutto il mondo.
Alla storia moderna, ben rappresentata dal Museo del Vetro, si affianca quella più antica di Empoli. A pochi passi dal Magazzino del Sale si apre la Piazza Farinata degli Uberti dominata dalla bella facciata romanica della Collegiata di Sant’Andrea: con il suo rivestimento ad intarsi geometrici di marmo bianco e pietra verde la Collegiata di Empoli si lega a due fra le più belle ed antiche chiese Firenze: il Battistero di San Giovanni e la Chiesa di San Miniato al Monte. Poco distante è il Museo della Collegiata, dove si conservano preziose testimonianze artistiche che ornavano, un tempo, gli altari e le cappelle dell’edificio religioso: queste opere, realizzate da alcuni fra i protagonisti dell’arte del Medioevo e del Rinascimento (Giovanni Pisano, Lorenzo Monaco, Masolino da Panicale, Filippo Lippi, Bernardo e Antonio Rossellino) ci fanno comprendere come Empoli sia stato nei secoli centro tutt’altro che secondario.
Piazza Farinata degli Uberti è nota, fra gli abitanti di Empoli, come la “Piazza dei Leoni“: i leoni sono quelli accucciati ai piedi della bella fontana in marmo situata propri al centro della piazza, realizzata nei primi decenni dell’Ottocento dagli scultori fiorentini Giuseppe Martelli e Luigi Pampaloni.
Ricordiamo che la visita guidata di Empoli può essere abbinata al al tour guidato di alcuni dei più affascinanti borghi della Toscana quali San Miniato al Tedesco, Vinci, Certaldo ; consigliamo inoltre la visita alla Cantina Colli Fiorentini dove sarà possibile toccare con mano i più innovativi processi legati alla produzione, stoccaggio e trasporto del vino.