- On 28 Maggio 2016
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Firenze e la tomba di Michelangelo: storia di un’occasione perduta
Eccoci in Santa Croce, una fra le più belle e importanti chiese di Firenze.
Oggi vogliamo parlarvi di Michelangelo Buonarroti la cui sepoltura è certamente delle più visitate fra le tombe degli uomini illustri che popolano gli spazi della chiesa.
Quella che vediamo è la tomba che si volle realizzare per omaggiare il grande artista la cui spoglie – subito dopo la morte – furono trafugate da Roma ad opera di Leonardo Buonarroti, nipote di Michelangelo.
Michelangelo aveva lasciato Firenze nel 1535, dopo il definitivo rientro dei Medici in città: insofferente del regime instaurato dai Medici il Buonarroti si trasferisce a Roma dove rimane fino alla morte avvenuta il 18 febbraio 1564, nonostante da Firenze giungessero a più riprese offerte mirate a favorirne il rientro.
Eppure, stando a quanto riferiscono alcune fonti, prima della sua partenza Michelangelo stava pensando alla propria tomba, una tomba da realizzare dentro una delle più importanti chiese di Firenze: Santa Croce.
Il motivo di questa scelta è chiaro: qui nel 1534 era stato sepolto il padre Ludovico (Ludovico di Leonardo Buonarroti) e poco lontano si trovavano le case che l’artista aveva acquistato per sé e i suoi familiari.
Come riferisce Benedetto Varchi (1564) Michelangelo propone ai Frati di Santa Croce non una “semplice” tomba ma un’ intera cappella della quale egli avrebbe fatto – “di sua mano” – ” tante, e tali Pitture, e Statue, con tali, e tanti ornamenti, che i Forestieri, che passavano per Firenze, vorrebbono andare prima in Santa Croce, per vedere quella Cappella, che dietro al Palazzo dei Signori, per vedere i Lioni “.
Michelangelo, quindi, non solo sapeva che avrebbe realizzato qualcosa di grandioso ma aveva ben chiare le potenzialità attrattive in termini che possiamo definire “turistici” della sua tomba: un monumento che per bellezza e notorietà avrebbe “oscurato” e addirittura surclassato la fama di quella che all’epoca doveva costituire una delle principali attrazioni della città: i leoni – “simbolo in cui la Repubblica si riconosceva, in tempo di pace come in tempo di guerra” (F.Canaccini, 2012) – tenuti in cattività dietro il Palazzo della Signoria. Peccato che questa lungimiranza non fosse condivisa dai Rettori di Santa Croce. Il progetto, purtroppo, non andrà mai in porto: a causa delle difficoltà sollevate dagli Operai di Santa Croce Michelangelo rinunciò, per sempre, alla costruzione della propria cappella….