- On 7 Novembre 2017
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La Toscana migliore: Certaldo e il vecchio ponte sul torrente Agliena
Certaldo e il vecchio ponte sul torrente Agliena
Tempo fa abbiamo parlato del vecchio ponte sul torrente Agliena, quello che Guido Franceschi – Podestà di Certaldo – nel 1932 ebbe in animo di abbattere e che sarà distrutto durante il passaggio del fronte [https://www.guideintoscana.it/la-toscana-migliore-certaldo-…/]
Di questo ponte esistono alcune foto le quali ci restituiscono però solo vedute parziali, impedendo di fatto di comprendere quale fosse la reale struttura del manufatto.
Grazie alla pubblicazione on line della Cartografia Storica della Toscana scopriamo che nell’Archivio di Stato di Firenze si conserva, del nostro ponte, un bel disegno a china colorata risalente ai primi decenni del XVIII secolo.
Del manufatto, al momento, non possediamo molte notizie. Quello ritratto dagli ingegneri ai primi del XVIII secolo era forse lo stesso ponte del quale, nel 1524, il Vicario comandò il rifacimento, reso necessario a causa dell’incessante corrosione esercitata dal torrente Agliena che i documenti dicono averne messo in pericolo la stabilità.
Il ponte, a due luci di ampiezza diversa, era retto da un pilone di sostegno caratterizzato da una sezione orizzontale ad angoli acuti (bene evidenziati dal disegno in pianta) atti ad evitare che tronchi ed altro materiale trasportati dalla piena potessero rimanere impigliati ostruendone le campate.
Il disegno è parte del fondo Miscellanee di Piante. Disegni di più Ponti dello Stato di S.A.R. e profili di fiumi e strade.
Nel registro (nr 751) sono presenti, oltre a quello qui pubblicato, 55 disegni di ponti e 5 piante di percorsi stradali, relativi grosso modo alle attuali province di Firenze e Arezzo, alla Romagna Granducale e alla Lunigiana fiorentina (al territorio cioè, sul quale aveva competenza la Magistratura dei Capitani di Parte Guelfa).
Si tratta di piante e, più spesso, di vedute, disegnate da Michele Gori, Dario Giuseppe Buonenove e da altri anonimi ingegneri della Parte. Le date estreme sono 1705-1729.
A distanza di due secoli una mano anonima fissò, ancora una volta su carta, l’immagine del nostro ponte, accennando alla presenza di una terza arcata (assente nella veduta più antica): era l’8 di ottobre del 1900.